La radiotelefonia nasce agli inizi del 1900, grazie ai suoi inventori gli scienziati americani Fessenden, Poulsen e De Forest, mentre in Italia i primi che sperimentano la radiotelefonia sono Quirino Majorana e Giuseppe Vanni
Negli anni Venti in Italia non erano ancora diffuse emittenti pubbliche o radio private, dal momento che durante il regime fascista venne proibito l'esercizio delle radiocomunicazioni che in quel periodo era d'esclusiva proprietà dello Stato.
Nonostante questi divieti, molti amatori riuscirono ugualmente ad ascoltare le prime radio europee e alcuni, come Donner Flori, inizironoa a trasmettere programmi di intrattenimento, i broadcasting.

Intorno al 1924 venne inaugurata la prima stazione radiofonica pubblica a Roma, il segnale però era molto debole e non riusciva a raggiungere e coprire tutta l'Italia; un anno dopo fu la volta Milano, dove si inaugurò una nuova radio pubblica.
Questi furono gli esordi delle le stazioni che crebbero in pochi anni e l'intero territorio Nazionale venne coperto. In alcune città si aprirono studi radiofonici e impianti di trasmissione e il 6 agosto 1924 venne inaugurato il primo programma radiofonico italiano.
Oggi ognuno noi possiede in casa almeno una radio o un telefono e questo lo dobbiamo agli appassionati e agli scienziati inventori che si sono impegnati per loro realizzazione.